Premio VICTORIA 3.0

FINALISTI 3/2023

Il Premio Letterario VICTORIA 3.0 ringrazia di pieno cuore tutti i membri delle Giurie Partecipative (per editi e inediti) per il puntuale, attento e analitico lavoro svolto, con la speranza che l’inserimento in Giuria possa aver rappresentato un momento di concreta partecipazione al Premio e di vivo arricchimento letterario. Ora la palla passa alla Giuria Tecnica, che valuterà i testi finalisti e creerà dunque le graduatorie conclusive e definitive.

EDITI

Finalisti in ordine casuale (n. 42)

Make your own kind of music, Gianluca Nocenti
La traiettoria della mosca, Mirko Tondi
Per i sogni non ci sono segreti, Claudio Chiavari
Il raggio di luce, Matteo Molino
Nei sogni ritornano, Ariela Tasca
Mia moglie, Federico Castagner
Il piacere è tutto mio, Roberta Mormando
Ricordati di uccidere, Angela Cavazzuti
Il coraggio dei vinti, Francesco Bianchi
Delitto a Dogali, Daniela Cellammare
La rosa di Marghe, Viviana Verbaro
Nora. Un’estate a Villa Genziana, Patrizia Caffiero
Falso ricordo, Eugenio Annechiarico
Ottavo livello, Giuseppe Viroli
Il labirinto, Claudio Bezzi
Fluido fil di ferro, Rossella Longo
Il ventre di latta, Mariano Berti
Schegge di pellicola, Roberto D’Ettore Piazzoli
Accadde tra un anno, Paolo Maggiorano
Un esule illustre a Isola della Scala, Filippo Bonfante
Quarantena perenne, Saman Adhami
Per favore grazie, Luisa Da Re
La pazzia non viaggia, Valeria Marchetti
Lo sguardo a metà, Francesco Sulis
Il potere dei ricordi, Manuela Cifarelli
Rifiuti pericolosi, Alessandro Gramigna
I ritrattisti, Lorena Gallo
Il mantello di Spinoza, Marco Dominici
Le parole più importanti, Cristian Belloni
Helios, Aldo Piglione
Montresor, Ariela Tasca
La città dell’allegria, Stefano Lazzarini
Diffidate della realtà, Remo Badoer
Il migliore dei mondi possibili, Davide Carrozza
La forma e la sostanza, Roberto Robert
Cronache di un Mesotes, Alberto Grandi
Il mustang e la piccola stella, Lucia Groe
Volevo essere te, Anna Maria Tagliaretti
Profuga, Yulia Mattu
Carnefice Vittima, Sara Vannini
Pietracci, Cristina Gianchelli
Sono qui per te – L’uomo delle scatole, Ilario Giannini

INEDITI

Finalisti in ordine casuale (n. 18)

Appunti randagi, Maria Grazia Platania
Lune dritte, Paolo Ricci
Torno al buio, Giacomo Livotto
Il Chiurlo, Giorgio Diaz
La forma delle nuvole, Rudy Stefani
Necesse est!, Salvo Bilardello
La rosa e la croce, Tommaso Russo
Pedina, Domenico Corna
Il rifugio poetico, Cosimo La Gioia
Mai più senza A.L.I., Rosanna Bonoldi
Le linee immaginarie, Silvia Cicciomessere
300 grammi, Luigi Luccarini
Gli innocenti, Carla Querci
Cipria, Pier Giovanni Bellotto
Beta tester, Carlo Zamberlin
Extra, Valentina Leone
Vicino alla tua giubba c’è un delfino, Mariella Toscano
Le cose che finiscono, Angela Suprani

10 Commenti

  1. Far parte della giuria partecipativa è stato un piacere e un arricchimento. Mi sono sentita coinvolta dalle emozioni, dalla fatica, dal percorso interiore degli scrittori che mi sono stati proposti e li ho fatti miei, – perché in realtà erano già miei -così che fra me e loro si è creato un rapporto di condivisione e di fratellanza come se già ci conoscessimo in un modo virtuale, certo, ma non meno significativo e profondo.

  2. Felicissimo di aver preso parte alla giuria partecipativa! Ho avuto la possibilità di leggere dieci autori che non conoscevo, approcciarmi a generi che di mia iniziativa non avrei letto e confrontarmi con modi di scrivere e narrare molto diversi tra loro. Da tutti ho imparato qualcosa, alcuni autori mi sono rimasti nel cuore e ho apprezzato anche generi che non avrei pensato potessero piacermi. Scegliere chi votare non è stato facile e certo è influenzato dal gusto personale! Vi assicuro che ho cercato di essere il più obiettivo possibile! Del resto non conoscevo minimamente nessuno degli autori che mi sono toccati in sorte! Grazie per la bella esperienza e in bocca al lupo a tutti i partecipanti!

    1. Grazie, Ilario. Quello che ha scritto conforta la nostra scelta di istituire la Giuria partecipativa e, soprattutto, rende onore a lei e al lavoro meticoloso e serio che ha fatto, come gli altri Giurati. Grazie di cuore a lei.

  3. Non parteciperò più a questo premio, perché mi sorgono forti dubbi circa l’operato delle Giurie partecipative. In questa edizione ho partecipato con un romanzo edito e tre inediti. Di questi, il romanzo edito era già risultato vincitore assoluto in altro concorso, mentre uno degli inediti era risultato vincitore assoluto in due concorsi e finalista in un terzo. Orbene, anche considerando le diverse sensibilità dei membri delle Giurie, mi sembra strano che nessuno di essi sia stato ritenuto all’altezza di figurare tra i finalisti designati, che sono ben 42 per gli editi e 18 per gli inediti.

    1. Buonasera Giuseppe. Se partiamo dal suo assunto, che non possiamo in nessun modo far nostro, ovvero che chi la giudica positivamente è bravo e chi non le produce le medesime soddisfazioni è scarso, se non addirittura in malafede, ci invischiamo in un circolo di autoreferenzialità e vanagloria personale che fa decadere ogni discorso prima ancora che lo stesso inizi. E poiché siamo certi che tutti i membri delle Giurie partecipative hanno fatto un lavoro attento e al massimo delle proprie possibilità, e per questo continuiamo a ringraziarli, il discorso decade difatti al suo principio. Stia bene.

    2. In effetti è strano.
      Digitando il suo nome su internet, nella mia ignoranza, non ero a conoscenza che era stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura.
      Mi domando come sia possibile in effetti che non sia giunto a premio.

    3. Gentile Giuseppe, mi scusi se mi intrometto ma a titolo di autrice che partecipa a Concorsi Letterari. Secondo me non dovrebbe fossilizzarsi sempre sugli stessi lavori e proporre sempre quelli. Se lei ha vinto un Premio con un libro edito perché lo continua a proporre ai Concorsi? Se lei ha vinto con un libro inedito idem. Cerchi il suo obiettivo e lo centri. Cosa vuole un Editore? Un Agente Letterario, un Curriculum Letterario? Cosa le interessa ricevere dai Concorsi? Non penso sia solo una mera voglia di farsi riconoscere bravo, come a dire mi hanno apprezzato qui e là e ora dovete farlo anche voi. E’ una cosa sterile. Mi permetto di consigliarle quello che ho fatto io: partecipi a Concorsi con lavori sempre nuovi, inediti. In genere noi scrittori miglioriamo con il tempo (dovremmo migliorare…) Il risultato potrebbe sorprenderla.

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